Albert

Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero. (Albert Einstein)

"Non sono andato via , sono lì, sento, osservo e guardo, dobbiamo cambiarlo questo Paese è ognuno di voi deve fare la propria parte." (Beppe Grillo)

Sempre più difficile fare sport a Vico Equense.




Premesso che rientra tra gli obiettivi dell’Amministrazione Comunale la promozione e il sostegno di tutte le iniziative che valorizzano la cultura dello sport e le attività ad esso collegate. Per i cittadini (Associazioni e Società sportive) di Vico Equense fare attività, sportiva e socio-culturale utilizzando strutture comunali diventa sempre più difficile.

Gli impianti comunali, palazzetto dello sport e palestre scolastiche, per scelte poco lungimiranti (palazzetto dello sport) e per interpretazioni di norme (palestre scolastiche) fatte a proprio uso e consumo, sono praticamente inutilizzabili dalla cittadinanza.

Il palazzetto dello sport per effetto di un affidamento in gestione, poco attento alle esigenza di tutti coloro che svolgono attività ludico-sportiva-ricreativa per tutte le fasce di età della popolazione aequana, è stato concesso in gestione ad una sola società-associazione. 

Naturalmente ciò ha determinato una situazione di predominio della società affidataria nell’utilizzazione della struttura, con conseguente penalizzazione per le altre associazioni e società, che spesso si vedono rifiutare le richieste di utilizzo per impegni già assunti dalla società gestrice.

A nostro avviso, visto che il palazzetto dello sport, rappresenta l’unica vera struttura sportiva comunale, cioè l’unica struttura comunale in cui è possibile svolgere eventi sportivi regolamentari e con presenza di pubblico, sarebbe stato più sensato costituire una sorta di comitato – organismo composto da tutti i presidenti di associazioni e società sportive (riconosciute) presenti sul territorio comunale ed ad esso affidare l’utilizzazione della struttura. In tal modo si sarebbe creato un unico organismo in cui tutte le componenti associative sarebbero state egualmente e giustamente rappresentate e con cui l’amministrazione comunale si sarebbe interfacciata, garantendo eguali e chiari diritti per tutti.

Ciò non è stato fatto, ma non è detto che non si possa fare.

Per l’utilizzazione delle palestre scolastiche, la cosa diventa quasi paradossale.
Le palestre scolastiche cittadine rappresentano una risorsa inestimabile per il territorio, vista la scarsità di infrastrutture sportive, nonché un utile strumento di integrazione tra politiche sociali e vivibilità della città.

Considerato che il comune di Vico Equense, mediante regolamento ha disciplinato la concessione in uso degli impianti e delle infrastrutture sportive scolastiche di proprietà dello stesso;

Considerato che l’art. 12 della Legge 4 agosto 1977, n. 517, avente ad oggetto “Norme sulla valutazione degli alunni e sull’abolizione degli esami di riparazione nonché altre norme di modifica dell’ordinamento scolastico”, recita testualmente che “…Gli edifici e le attrezzature scolastiche possono essere utilizzati fuori dall’orario del servizio scolastico per attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile “ e che, il Comune o la Provincia hanno facoltà di disporre la temporanea concessione, previo assenso dei Consigli di circolo e d’Istituto, nel rispetto dei criteri stabiliti dal Consiglio Scolastico Provinciale (C.S.P.).

Vista la Delibera del  C.S.P. di Napoli  del 25/09/2000 che prevede espressamente l’utilizzazione dei locali scolastici al di fuori degli orari del servizio scolastico ed in particolare permette l’affidamento di tale utilizzo specificatamente e prioritariamente ad Associazioni sportive  (formalmente affiliate a  Federazioni sportive o a  Enti  di Promozione  Sportiva riconosciuti dal  CONI);

Visto che il Comune di Vico Equense fa pervenire ai Consigli di Istituto, annualmente, le richieste per l’utilizzo delle palestre scolastiche in orario extrascolastico.

Visto l’art. 139 comma 1 lett. d) del D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 112, avente ad oggetto “Trasferimenti di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali in attuazione del Capo I della Legge 15 marzo 1997,n.59”, recita che sono attribuiti ai Comuni per i gradi inferiori dell’istruzione secondaria della scuola, i compiti e le funzioni concernenti  il piano di utilizzazione degli edifici e di uso delle attrezzature, d’intesa con le istituzioni scolastiche.

Considerato che il D.M. 1 febbraio 2001, n. 44 avente ad oggetto “Regolamento concernente le Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche”: - all’Art. 23, c. 2, recita: “Per i beni appartenenti al patrimonio dello Stato e degli Enti Locali che sono concessi in uso alle istituzioni scolastiche … si osservano le disposizioni impartite dagli enti medesimi ”.

Considerato che le condizioni di utilizzo delle palestre  scolastiche dettate dall’Ente Comune alle associazioni concessionarie sono orientate a tutelare il patrimonio della collettività cittadina e ad evitare danni ed usi impropri dello stesso;

Visto che l’art. 50, comma 2, del succitato D.M. 1 febbraio 2001, n. 44 recita: “Con l’attribuzione in uso, l’utilizzatore assume la custodia del bene e risponde, a tutti gli effetti di legge, delle attività e delle destinazioni del bene stesso, tenendo nel contempo esente la scuola e l’ente proprietario dalle spese connesse all’utilizzo.”;

Considerato che il Comune può stabilire importi dovuti per l’utilizzo delle palestre scolastiche, fissati in base a vari parametri e che gli stessi vengono rideterminate annualmente in base all’incremento ISTAT.

Ci chiediamo e chiediamo agli organi competenti, perché non è possibile usufruire delle palestre scolastiche per la promozione e il sostegno di tutte le iniziative che valorizzano la cultura dello sport e le attività ad esso collegate ?

Perché si assiste al mancato affidamento (in orario extrascolastico naturalmente) delle palestre scolastiche a società e associazioni in regola con quanto previsto dalle norme e dai regolamenti e, si perde la possibilità di incamerare introiti per la cassa comunale ?

Con gli introiti derivanti dall’affidamento delle palestre scolastiche in orario extrascolastico si potrebbero garantire annualmente interventi ordinari e straordinari per la manutenzione e l’ammodernamento delle stesse strutture, alleggerendo così la pressione fiscale a carico dei cittadini di Vico Equense.

Infine, si è avuto modo di leggere alcuni dei motivi di diniego pronunciati dagli organismi scolastici territoriali (Consiglio d’Istituto e Dirigente Scolastico). In uno di essi si richiama il D.M. 18/12/1975 “ Norme tecniche da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica “

A tal proposito  ricordiamo che il citato decreto riporta anche:

5.7. Norme finali e transitorie
Le norme di cui sopra, mentre per i progetti in corso di esecuzione, o già approvati, o in fase inoltrata di approvazione e per gli ampliamenti, adattamenti, completamenti di edifici già esistenti hanno carattere indicativo, debbono invece intendersi prescrittive per i progetti afferenti ai nuovi programmi ed a quelli già esistenti per i quali non ancora si è provveduto alla progettazione delle relative opere.”

Facendo distinzione tra edifici già esistenti e nuove realizzazioni, il legislatore ha usato il buon senso.

Se così non fosse, l’applicazione di tutte le norme contenute nel citato D.M., porterebbe alla inutilizzabilità di oltre il 40% di tutte le strutture scolastiche nazionali.

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